I 10 uomini più facoltosi al mondo continuano ad arricchirsi

di Stefano Vaccari, pubblicato su Huffington Post il 22 gennaio 2025

l rapporto Oxfam ci dice che nel 2024 la loro ricchezza è cresciuta, in media, di quasi 100 milioni di dollari al giorno. Accanto a questo dato, quasi una persona su due (il 44% dell’umanità) vive oggi con meno di 6,85 dollari al giorno. E in Italia?

Il 20 gennaio si è insediato Donald Trump e si è aperto il forum di Davos. L’incontro tra esponenti di primo piano della politica e dell’economia internazionale discute delle questioni più urgenti che il mondo si trova ad affrontare, anche in materia di salute e di ambiente. Quest’anno il convitato di pietra è proprio il presidente Americano che pare interverrà domani da remoto.

Come ogni anno Oxfam, in occasione dell’apertura del Forum, pubblica il suo rapporto sulle disuguaglianze, un’analisi accurata basata sulla rielaborazione di dati provenienti da fonti autorevoli e basata sulle loro esperienze negli 80 Paesi nei quali lavora. Una fotografia impietosa ma fondamentale per noi che facciamo i legislatori, uno strumento utilissimo perché il rapporto contiene dati e analisi ma anche spunti di policy fondamentali.

Il rapporto dice che nel 2024 la ricchezza dei 10 uomini più facoltosi al mondo è cresciuta, in media, di quasi 100 milioni di dollari al giorno. Qualora il 99% dei patrimoni di questi multimiliardari “evaporasse” da un giorno all’altro, rimarrebbero comunque miliardari. Accanto a questo, quasi una persona su due (il 44% dell’umanità) vive oggi con meno di 6,85 dollari al giorno. E sebbene la percentuale di popolazione mondiale che vive in povertà sia diminuita negli ultimi 30 anni, il numero assoluto di individui che vivono sotto la soglia di povertà di 6,85 dollari al giorno è oggi lo stesso del 1990, poco più di 3,5 miliardi di persone.

In Italia, a metà del 2024, il 10% più ricco dei nuclei familiari (titolare di quasi tre quinti della ricchezza netta del Paese) possedeva oltre 8 volte la ricchezza della metà più povera delle famiglie. Con uno sguardo ancor più granulare, nel 2024 la ricchezza dei miliardari italiani è aumentata di 61,1 miliardi di euro – al ritmo di 166 milioni di euro al giorno – raggiungendo un valore complessivo di 272,5 miliardi di euro detenuto da 71 individui. Infine, fattore non di poco conto, il 63% della ricchezza miliardaria in Italia è frutto di eredità.

E noi cosa abbiamo fatto? Cosa ha fatto il governo in manovra di bilancio e come si comporta nei confronti di questo squilibrio che non è solo economico ma è sociale? Piuttosto che adottare toni acriticamente trionfalistici sulla crescita dell’occupazione, il governo dovrebbe affrontare con maggior vigore le datate debolezze strutturali del mercato del lavoro italiano. Favorendo la riduzione dei divari retributivi e delle sacche di lavoro povero. Invece hanno rifiutato e respinto la nostra proposta sul salario minimo. Una chiara politica industriale, orientata alla creazione di buona occupazione, resta del tutto assente. Mentre strizziamo l’occhio alle multinazionali e a Elon Musk multimiliardario protagonista della nuova amministrazione americana, non abbiamo fatto nulla per tassare e avere risorse utili per il nostro sistema sanitario che vede invece decurtato il suo budget sempre a favore della sanità privata, spesso e sovente nelle mani di chi si è molto arricchito o ha ereditato appunto grandi ricchezze. La legge sull’autonomia differenziata ha rappresentano nel 2024 un ulteriore elemento di forte preoccupazione e sconcerto. Ponendosi in netta antitesi ad un’azione di contrasto alle disuguaglianze.

Il rapporto utilizza le parole degli economisti Paolo Liberati e Massimo Paradiso, che parlano di una sistematica violazione della democrazia fiscale nel nostro Paese, nel quale “sempre gli stessi pagano le imposte per sostenere quel che rimane dei beni e servizi pubblici di carattere universalistico”. Beni e servizi cui corrispondono diritti sociali come la sanità e l’istruzione, oggi ampiamente sottofinanziati e permanentemente a rischio di tagli e che risultano sistematicamente erosi da “categorie di contribuenti cui si consente di godere di un sistema tributario di favore senza essere esclusi dal godimento di alcun diritto”. Senza considerare l’abolizione del reddito di cittadinanza.

Eccola qui in tutta la sua semplicità la situazione italiana, non difforme da quella del mondo, nonostante le tante conquiste degli anni Settanta per un welfare universalistico, non compresa forse fino in fondo, visto che non allarma abbastanza. A noi tocca rispondere e agire subito e per questo denunciare come fa Oxfam diventa importantissimo. I suggerimenti contenuti nell’ultima parte del rapporto sono davvero preziosi. Proveremo a portarli avanti dai banchi dell’opposizione e nelle istituzioni regionali e locali. Ci auguriamo ingenuamente che facciano altrettanto dalla maggioranza se hanno a cuore gli interessi del Paese.