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Sicurezza e responsabilità tra infrastrutture e sviluppo. Su incidente A14 del 4 aprile, chi pagherà per tutto questo?

di Giuseppe Santarelli, Segretario generale CGIL Marche

Sicurezza e responsabilità tra infrastrutture e sviluppo. Su incidente A14 del 4 aprile, “Chi pagherà per tutto questo? Come al ponte Morandi di Genova ma, allora, si accertarono le responsabilità.

L’ennesimo, terribile, incidente avvenuto ieri lungo l’Autostrada A 14, nel tratto tra Pedaso e Grottammare, solleva una serie di interrogativi che necessitano di una risposta rapida e precisa per fugare ogni dubbio su quanto accaduto. È quanto dichiara Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche, a proposito del grave incidente del 4 aprile lungo la A 14.

La prima questione, continua, riguarda il rispetto del cronoprogramma che la Società Autostrade aveva garantito per i lavori nelle gallerie del tratto indicato. Questi lavori, infatti, nelle 11 gallerie, dovevano terminare a dicembre del 2023, con l’ultimo intervento all’interno del tunnel Monterenzo e Croci, così come la stessa Società si era contrattualmente impegnata e aveva quindi garantito alle istituzione della nostra regione e anche comunicato agli stessi utenti e automobilisti.

Si deve, purtroppo, constatare come i termini di quei lavori invece non siano stati rispettati visto che il transito ancora oggi lungo quel tratto è soggetto, all’interno delle medesime gallerie, ad una serie infinita di restringimenti di carreggiata, di deviazioni di tracciato e spesso di un pericolosissimo traffico a senso alternato in un’unica direzione di marcia, ivi compresa la stessa galleria Vinci dove è avvenuto l’ennesimo incidente. Perché la Società Autostrade non ha rispettato i tempi e i termini della scadenza contrattuale sulla quale si era impegnata?.
E, di questa inadempienza, si chiede Santarelli, sono stati informati il Ministero delle Infrastrutture, il Governo regionale e le Istituzioni provinciali e comunali del tratto interessato? E, in tal caso, quali sarebbero i tempi di un eventuale nuovo cronoprogramma? E come mai agli utenti, anche in termini di prevenzione oltre che di corretta e dovuta informazione, invece nulla è stato comunicato? E ancora, quella che appare una palese inadempienza, comportava o meno forme di penalità e, eventualmente, sono state esse definite dal Ministero delle Infrastrutture? E quali e in che forma?

Quello che la Cgil intende esprimere, insieme al cordoglio e ai sentimenti di partecipazione al dolore delle famiglie della vittima e dei feriti, è la preoccupazione su tutto questo e l’auspicio è che possa essere rapidamente chiarita.
Parlare di allargamento, by pass o arretramento non esclude che la Società Autostrade debba garantire, ora, la totale e completa sicurezza di quel tratto autostradale da cui dipende la mobilità civile ed anche economica di un’intera area della regione, invece sottoposta quotidianamente a disagi e pericoli di cui sembra che nessuno alla fine ne sia mai responsabile.

Invece – conclude Santarelli – non solo per il numero degli incidenti ma anche per la morte di tante persone, sempre di più questa situazione fa pensare a quanto accaduto al ponte Morandi, a Genova, ma nel silenzio e senza quel clamore e accertamento delle responsabilità anche penali che in quel caso invece avvenne.