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Con le lavoratrici de La Perla, garantendo dignità e certezza del lavoro

di Federica Mazzoni

La storia delle 324 lavoratrici de La Perla è la storia di una lotta tenace e resistente, combattuta da donne che proprio in virtù dell’essere donna affrontano una battaglia con modi, pratiche e codici nuovi per preservare il proprio impiego.  È una vicenda che mette in luce questioni cruciali che hanno reso il panorama lavorativo italiano frammentato, precario e vulnerabile all’economia speculativa.

Una lotta immersa in un sistema industriale neoliberista, sottoposto a logiche disconnesse dalla realtà economica e produttiva, un sistema che mina le imprese annientando il patrimonio qualitativo radicato nei territori. Non si tratta più di generare occupazione, ma di un interesse distorto che tende a sopprimere la buona occupazione e a bloccare una produzione che sul mercato ha una forte domanda.

La Perla è una pietra miliare della storia imprenditoriale e produttiva di Bologna, nata da una donna Ada Masotti che ha creato un vero e proprio mestiere di alta qualità per altre donne.

𝐋𝐚 𝐏𝐞𝐫𝐥𝐚 𝐞̀ 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚, 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐞 𝐟𝐮𝐭𝐮𝐫𝐨.

Da quando è stato venduto questo marchio storico prezioso attraversa ciclicamente periodi bui, fino ad oggi, il momento più critico, a causa del nuovo proprietario, il fondo anglo-olandese Tennor che non ha neppure presentato un piano industriale lasciando lo stabilimento nell’incertezza più totale sul futuro.

Sono anni che non viene chiesto loro di essere solo lavoratrici brave e competenti quali sono, ma anche di lottare per la dignità  e la certezza del proprio lavoro. Si definiscono “perline” e dicono che loro sono le loro mani, sentendo l’azienda più loro che di un finto imprenditore. Combattono colpo su colpo una strategia di logoramento che vuole svuotare dall’interno, goccia dopo goccia, questa azienda, e loro non lo stanno permettendo. Non mettere nelle condizioni di lavorare bene le donne e di garantire loro condizioni di autonomia economica è violenza.

È una battaglia rumorosa, vivace e artistica, è ironica e testarda: è donna! Ed è cruciale che questa peculiarità, questa dimensione femminile, questo approccio non convenzionale, proprio delle donne che lavorano e che si mettono insieme, emerga. Perché le donne portano innovazione anche nella lotta. Ad esempio, ogni pausa pranzo le “perline” decidono di fare rumore, manifestando nel piazzale dell’azienda, invitando le auto che transitano a suonare il clacson, facendo sentire la propria voce.

Tutto questo riescono a farlo proprio perché accanto a loro ci sono i sindacati e le istituzioni. Seguo la loro battaglia da vicino e da anni, da quando ero Coordinatrice delle donne democratiche bolognesi, e anche oggi da Segretaria del PD, perchè il nostro sostegno è fondamentale.

Lo scorso 20 dicembre il Tribunale di Bologna ha accolto le ragioni avanzate dalla parte sindacale in merito alla necessità di attivare misure cautelari di custodia de La Perla. È solo un primo passo che abbiamo accolto con soddisfazione, che però non garantisce la sicurezza e la stabilità economica delle lavoratrici. Con un ulteriore udienza poi, quella dello scorso 20 gennaio, è emersa la volontà che ci sia un destino congiunto del Marchio e delle lavoratrici di La Perla. Il giudice, entro una decina di giorni, dovrà pronunciarsi nel merito, dichiarando lo stato d’insolvenza. Dovrà inoltre pronunciarsi per l’amministrazione straordinaria sia per La Perla Manufactoring srl che per La Perla Management srl ovvero dichiarando lo stato di liquidazione. Nel mentre, continuano le misure cautelari che sono state predisposte in queste ultime settimane dal Tribunale di Bologna al fine di mettere in sicurezza il Gruppo.

Continueremo ad essere accanto alle lavoratrici, affinché riprenda la retribuzione e ci sia un nuovo vero gruppo imprenditoriale che abbia a cuore il rilancio produttivo de La Perla.

Dopo mezzo secolo di politiche neoliberiste i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici sono stati più volte calpestati e ciò che per molti poteva essere acquisito può rapidamente sfuggire dalle mani o non essere mai raggiunto. Alimentare e proteggere ricche lobby e corporazioni mettendo l’uno contro l’altro i lavoratori e le lavoratrici, è ciò che fa la Destra. Su questo la Sinistra non può più sbagliare. Su questo il nostro nuovo PD deve essere in prima fila a viso aperto.

Sono la mobilitazione e l’unione le risposte a chi pensa di poter sfruttare e speculare sul lavoro e sulle vite vere delle persone.

Così, come PD Bologna continuiamo ad essere accanto alle lavoratrici de La Perla.

Federica Mazzoni