Vinitaly, la vitalità di un settore che resiste e splende

di Stefano Vaccari, per gentile concessione di Huffington Post

Ho trascorso una importante giornata ieri al Vinitaly. La manifestazione più importante del comparto vitivinicolo del nostro Paese. Una conferma importante sotto tanti punti di vista, compresa la vitalità di un settore e dei suoi tanti operatori e operatrici che nonostante le difficoltà legate principalmente ad inflazione e cambiamenti climatici, riesce ancora a splendere e a farci splendere in tutto il mondo.

È stato importante esserci per ascoltare i nostri produttori e immaginare il futuro senza pregiudizi e facili semplificazioni. La sostenibilità e l’innovazione sono ormai gli elementi centrali per il rilancio di un settore fondamentale per la nostra economia. Siamo contenti che anche il Ministro Lollobrigida abbia scoperto che ci vuole approfondimento e know how che necessitano della conoscenza e dello scambio con i saperi che vengono da altri paesi, con le esperienze che in giro per il mondo ci raccontano di nuove varietà e nuovi modi di difendersi da batteri e parassiti. Speriamo che l’operato del governo, e noi saremo sempre pronti e disponibili a vigilare e contribuire in tal senso, sia conseguente a queste affermazioni e che dai fondi pnrr alle misure in manovra tenga conto di questo per sostenere chi lavora e si impegna in questa direzione. Perché parliamo del presente e del futuro non solo del vino.

Dall’agricoltura, alla cultura, all’enoturismo, alla wine experience, all’ambiente, l’innovazione, la sostenibilità e anche l’impegno per la salute sono e saranno centrali. I consumi che prediligono ormai in tutto il mondo bollicine e vini a basso contenuto alcolico, la sfida del consumo consapevole parlano ormai a sempre più giovani, ragazze e ragazzi interessati a bere bene, senza spendere denari che non possiedono a sufficienza ma senza farsi e fare male. Il 33% degli italiani si dichiara interessato a provare vini a basso contenuto alcolico e sono soprattutto giovanissimi. E questo non può che essere un vantaggio su cui specializzarsi senza precludersi e precludere altro.

Si tratta di conoscere e studiare ma anche di valorizzare un sistema complesso e multiforme, una cultura che ha bisogno più che mai di attenzione da parte della politica. Con 14,8 miliardi di fatturato, occupa 74000 persone, grazie all’attivazione di diverse filiere sul territorio nazionale, ogni euro di valore aggiunto direttamente generato dalle imprese della filiera vitivinicola crea 4,1 euro nell’intera economia nazionale.

Da Federvini a CIA, da Coldiretti, a Confagricoltura e Copagri, passando per LegaCoop, Cantine Riunite e Gruppo Italiano Vini, varie aziende viticole e consorzi dell’Emilia Romagna, dell’Umbria, del Piemonte, del Lazio, ho provato a visitare e ascoltare tutti e soprattutto a ribadire l’impegno del gruppo PD al fianco dei viticoltori e di tutta la filiera.

Ci siamo e ci saremo, evviva il nostro vino, evviva il Vinitaly!