Intervista di Gabriella Cerami a Nicola Zingaretti pubblicata su Repubblica di venerdì 11 luglio
La destra ha ridotto l’Italia, Paese che ha guidato l’Europa, a una macchietta, sembriamo una buffonata». Nicola Zingaretti, capodelegazione del Pd a Bruxelles, ha appena lasciato l’Aula del Parlamento europeo dove è stata respinta la mozione di sfiducia alla presidente della commissione Ursula Von der Leyen. Fratelli d’Italia non ha partecipato al voto «ciò significa che non ha difeso Raffaele Fitto» che fa parte della commissione.
Come Pse cercavate un segnale da Ursula Von der Leyen. Cosa vi ha convinto a votare la fiducia?
«Su spinta della destra al governo, in molti Paesi, è in atto un tentativo di smantellare l’Europa. Noi abbiamo ottenuto che il fondo sociale europeo non sarà aggredito ma la battaglia ovviamente è solo iniziata. A settembre continueremo a lottare sul bilancio pluriennale».
Vi spaventava l’idea di consegnare Von der Leyen ai popolari e a Giorgia Meloni?
«Non siamo spaventati di nulla, siamo impegnati ogni giorno per impedirlo. In Usa abbiamo Trump e in Europa la destra, avendo vinto le elezioni negli ultimi anni, ha la grande maggioranza in Consiglio e Commissione. Il Parlamento è l’unico luogo democratico dove il conflitto politico permette di fermarla».
Quanto vi mette in difficoltà la scoperta che, nell’Ursula bis, il partito popolare guidato da Weber usi la politica dei due forni e le maggioranze variabili?
«Questa ipotesi esce sconfitta da questi giorni. Meloni ha fondato un gruppo per sostenere Ursula Von der Leyen ora quel gruppo è il principale protagonista della richiesta delle sue dimissioni e Fratelli d’Italia, che ha indicato Raffaele Fitto nella commissione europea, non vota per difenderlo. Ci sarebbe da ridere».
M5S ha votato la sfiducia marcando una distanza dal Pd sui temi europei. Come potrà mai funzionare un’alleanza Pd-M5s?
«Siamo forze diverse. Il Movimento ci lascia soli nella battaglia di contenimento alla destra. Non lo condivido, ma lo rispetto. Noi continueremo ad essere chiari sulla nostra linea unitaria».
Per quale motivo, secondo lei, tra l’Ursula 1 e l’Ursula 2 sembra esserci uno spostamento a destra della commissione europea?
«Perché in molti Paesi nel frattempo abbiamo perso le elezioni. Gli Stati europei sono governati dalla destra a volte estrema o nazionalista che vuole distruggere l’Europa. A questa Europa manca l’Italia europeista che guida i processi non li boicotta andando a Mar-a-Lago da Trump».
Lei ha detto che l’impegno assunto dalla presidente della commissione è solo il primo passo. Quali dovranno essere i prossimi?
«L’impegno per un bilancio ambizioso che investa sul futuro dell’Europa, la sua competitività, l’innovazione del suo sistema produttivo, il rafforzamento del suo modello sociale».
A Roma è in corso la conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina. Quale deve essere il ruolo dell’Italia?
«Io credo che tutto quello che va verso il sostegno all’Ucraina vada bene però io vedo ancora un drammatico problema di guerra. Spingerei il mio Paese e i protagonisti a impegnarsi per una pace giusta e duratura per poi ricostruire».
Mercoledì il Pd in Parlamento europeo si è diviso nel voto sui missili Taurus. Ci sono posizioni diverse sul tema delle armi, come affrontarle?
«Noi con assoluta coerenza e compattezza da sempre votiamo le risoluzioni. L’importante sono i voti finali».
Dopo le ultime rivelazioni su Almasri, il ministro Nordio deve dimettersi?
«Se è vero che un ministro ha mentito al Parlamento dovrebbe essere Meloni a chiedere le dimissioni di un ministro che ha tradito la Repubblica quindi non è un tema personale ma un tema di rispetto di regole oltreché di valori. C’è un cortocircuito che non è della democrazia ma è della destra».