La Calabria possiede un patrimonio naturale, culturale e umano straordinario. Eppure, troppo spesso è stata esclusa da processi virtuosi di innovazione sociale ed economica, sviluppo sostenibile, autosufficienza energetica. È necessario pertanto invertire la rotta, attraverso una qualificata rigenerazione del territorio, un progetto politico, economico e ambientale che metta al centro le comunità locali, le risorse naturali e identitarie, in grado di determinare una crescita autonoma e sostenibile.
La Calabria deve puntare ad essere una vera e propria “ecoregione”, un modello di sviluppo per i Paesi del Mediterraneo, capace di affrontare il cambiamento climatico, il declino demografico e la marginalizzazione economica con idee concrete, tecnologie appropriate e una governance partecipata.
Il nuovo governo della regione Calabria deve avere come obiettivi prioritari da perseguire con determinazione: la tutela e la valorizzazione della biodiversità agricola calabrese (pomodoro di Belmonte, cipolla di Tropea, bergamotto reggino, agrumi della Piana di Sibari e di quella di Gioia Tauro, olio di oliva extravergine, grani antichi, legumi locali);
Una rete di micro-aziende agricole interconnesse con tecnologie digitali (IoT) per ottimizzare acqua, suolo, e risorse;
Una agroforestazione mediterranea di qualità, puntando a coniugare produzione e tutela del paesaggio;
La nascita di centri territoriali di trasformazione dei prodotti agricoli, con incentivi regionali, per ridurre sprechi, generare valore e occupazione.
Filiere corte certificate e tracciate per garantire qualità e fiducia, attraverso il sostegno e la promozione di bandi regionali.
La nostra regione gode di condizioni geografiche particolarmente favorevoli per lo sviluppo di un mix energetico : eolico offshore, agrivoltaico, mini-idroelettrico e moto ondoso, tali da consentire una maggiore autonomia e un adeguato sviluppo economico ed occupazionale, ovviamente evitando il consumo indiscriminato di suolo agricolo e di ogni forma selvaggia che deturpi il paesaggio e l’ambiente; proprio per queste motivazioni, sarebbe necessario che il nuovo governo regionale, puntasse sulla valorizzazione delle specificità del nostro territorio, che si riscontrano nelle nostre numerose eccellenze enogastronomiche, paesaggistiche, architettoniche e storico culturali.
Un modello dolce di sviluppo, basato sulla valorizzazione delle identità dei nostri territori e delle nostre comunità, può consentire la crescita di un turismo sostenibile, intelligente e diffuso,
capace di arginare lo spopolamento ulteriore delle piccole comunità locali, di rivitalizzare i paesi e di contrastare le nuove forme di emigrazione.
Riteniamo quindi che, per il raggiungimento di questi obbiettivi e per la realizzazione di queste politiche, sarebbe importante che la regione si dotasse di una piattaforma digitale unica regionale per prenotazioni, promozione e mobilità sostenibile.
Per realizzare una politica coerente con quanto fin qui detto, occorre puntare a costruire forme di governo partecipato e nuove coesioni sociali, attraverso la realizzazione di “Consigli di comunità” capaci di determinare un coinvolgimento diretto dei cittadini nelle decisioni locali, la costituzione di “Cooperative di comunità” per la gestione partecipata di servizi pubblici e dei beni comuni.
A nostro avviso particolarmente importante sarebbe sviluppare una politica decisa volta a fermare la fuga dei giovani, costruendo nuove opportunità, predisponendo programmi di rientro per giovani emigrati con incentivi alla formazione e all’imprenditoria sostenibile, la creazione di hub di ricerca e formazione, in particolare, sulla sostenibilità mediterranea, anche attraverso incubatori di startup green in ogni provincia calabrese, per sostenere idee nuove e innovative.
Un capitolo decisivo ed ineludibile per una regione come la Calabria, non può essere quello rappresentato dalla lotta decisa e senza esitazione contro il fenomeno ‘ndranghetistico e mafioso che continua a soffocare ogni prospettiva di sviluppo della nostra Regione.
Il nuovo governo regionale, deve quindi improntare la propria azione in modo da consentire concretamente che la Calabria faccia seri passi in avanti verso una liberazione dalla criminalità e dall’illegalità più in generale e, più specificamente, da quella ambientale. In questo senso, occorre una sorta di tolleranza zero contro l’abusivismo edilizio, con piani di recupero ambientale e demolizioni nei casi non sanabili, in particolare nelle aree costiere, nei parchi e nei centri storici. Bonifica dei siti inquinati e delle discariche abusive, con mappatura partecipata e trasparenza totale sui fondi pubblici. Controlli rafforzati su appalti, filiere agricole e rifiuti, per contrastare le infiltrazioni mafiose e i traffici illeciti legati all’ambiente. Sostegno a progetti e cooperative che recuperano beni confiscati alla ‘ndrangheta, riconvertendoli in presìdi di legalità, lavoro e sostenibilità. Educazione ambientale e alla legalità fin dalla scuola primaria, con programmi specifici su ecologia e antimafia sociale. Collaborazione con magistratura, forze dell’ordine, giornalisti e associazioni antimafia per creare una rete territoriale di sorveglianza civica. Quello che proponiamo, quindi, è un patto tra cittadini, istituzioni, imprese e comunità locali. Non un libro dei sogni, ma un progetto politico concreto, realizzabile, fondato su buone pratiche già attive in altre parti d’Europa e del mondo, e su competenze già presenti sul territorio. Una Calabria che produce ciò che consuma. Una Calabria che cura il suo paesaggio e il suo futuro. Una Calabria che crea lavoro dignitoso e duraturo. Una Calabria che non esporta cervelli, ma esporta idee e soluzioni. Una Calabria che non subisce più, ma sceglie, guida e innova.
Italo Reale
Enzo Reda
Ninì Sprizzi
