Uno scempio la proposta di legge della destra sulla famiglia

Massimiliano Valeriani

di Massimiliano Valeriani

Adesso la destra del Lazio dopo tre anni di marchette, di clientele e di scandali prova ad alzare l’asticella. Vogliono fare una “cosa politica”, di quelle che piacciono ai sovranisti e ai reazionari, provare a far passare per “legge sulla famiglia” quello che in realtà è un manifesto ideologico travestito da norma.

Sotto una patina di “buone intenzioni”, si nasconde una visione escludente, antistorica e pericolosa, che pretende di stabilire per legge cosa sia una famiglia e cosa non lo sia.
Una legge che divide, discrimina e cancella i diritti di chi non rientra nella loro idea di “famiglia naturale”.

Nel testo non c’è nulla di concreto per sostenere davvero genitori, figli o natalità.
C’è invece un attacco ai diritti delle donne, alla 194, alle famiglie ritenute diverse e l’ennesimo tentativo di sostituire il ruolo del pubblico con quello di associazioni amiche.

Mentre i salari restano fermi, l’inflazione cresce e i costi della vita aumentano, la destra perde tempo con una legge inutile e divisiva, fatta solo di propaganda e simboli ideologici. Nella commissione lo scontro è appena iniziato, tutta l’opposizione a partire dal PD farà di tutto per impedire l’approvazione di questo scempio.

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