Il problema non è l’Unione Europea ma i nazionalismi che vogliono distruggerla

di Nicola Zingaretti, pugglicato oggi su The Post Internazionale

Il caos e quanto sta avvenendo in ogni angolo del mondo rende evidente che i Governi Europei e la Commissione Europea dovrebbero muoversi con coraggio per aprire una nuova stagione di scelte chiare e di riforme.

L’Europa che abbiamo conosciuto nel secondo dopoguerra è stata uno straordinario progetto di pace e sviluppo che ha garantito il rafforzamento della democrazia e la difesa delle libertà.

Un processo fondamentale che ci ha portato fino a qui. Ma oggi è evidente che il livello di integrazione e di unità politica è del tutto insufficiente per proseguire, assicurare autonomia e benessere e rimanere protagonisti nella competizione globale.

Il problema non è l’Unione europea, ma i nazionalismi che, tornati forti, nella loro intrinseca spinta egoistica tendono naturalmente a spingere verso la distruzione dell’Unione.

Così, i nazionalisti usano i limiti dell’Europa per frenarla e limitarne il ruolo. Non a caso Giorgia Meloni ha detto “vogliamo un’Europa che faccia meno cose”.

Mentre le altre aree del mondo si uniscono, come abbiamo visto nei giorni scorsi alla parata di Pechino di Xi Jinping, la destra propone che l’Europa si divida.

Invece, abbiamo bisogno esattamente dell’opposto.

Infatti, da soli, divisi, saremo tutti più fragili e deboli: ogni Paese europeo, e in particolare l’Italia.

Da parte nostra, nel Parlamento europeo ci impegneremo e lotteremo per contrastare questa deriva.

Questa settimana, a Strasburgo, la Presidente Ursula von der Leyen terrà il discorso sullo Stato dell’Unione.

Abbiamo bisogno che abbia coraggio: che apra una nuova stagione indispensabile, che dimostri autonomia dalle pulsioni nazionaliste che guidano o condizionano molti governi europei, e che ci trascinerebbero inevitabilmente verso il declino.